sabato 25 febbraio 2012

Un giorno questo dolore ti sarà utile.

Hello! Sono rinchiusa in casa a studiare... di sabato. Ah, che bello!
Sono ancora un po' confusa, dopo aver letteralmente mangiato questo libro, "Un giorno questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron, in poche ore...
Ma cerchiamo di riordinare le idee.
In poche parole:
Il libro è stato paragonato a "Il giovane Holden", reggerà il contrasto?
Titolo bello che, nei panni di adolescente, mi fa pensare, già da prima d'iniziare a leggere il libro. 
Libro delicato e ironico, proprio come il protagonista, James. Libro letto al volo, in pullman, a scuola, in ogni momento libero della giornata... 206 pagine piacevoli e scorrevoli.
Il Protagonista, intelligente e sensibile, non si fa odiare per il suo atteggiamento un po' saccente e negativo nei confronti del mondo (in più odia i suoi coetanei), ma si fa adorare dalla prima pagina. E' anche asociale,disadattato, ma io lo adoro lo stesso. E' solo la versione ingigantita e amplificata di me stessa, come quando non so rapportarmi con le persone, causa? La timidezza.


Come ho conosciuto il libro?
Beh, ho sentito che usciva il film e ho visto il trailer e mi ha attirato subito. Così sono andata in libreria durante un'uscita con le amiche e ho spulciato la sezione Romanzi. 
A, B, C... Cameron. Un giorno questo dolore- ...Si! L'ho trovato. Sono andata a pagare con aria trionfante e il luccichio negli occhi. Che soddisfazione.


"Stato d'animo" durante la lettura?
Sempre Soddisfatta, come quando l'ho comprato. E' scritto in modo brillante per i miei gusti. James, sei strambo, ma io ti adoro. 
Nanette, sei la nonna più dolce del mondo, quasi quanto la mia. 
Che ridere, il padre di James deve fare un "intervento estetico mirato", come no! Eccetera, eccetera.
E ovviamente ogni tanto spunta il sorrisino, non se ne può fare a meno, alcuni capitoli sono scritti in modo così leggero, ironico e simpatico. Impossibile non farsi una sana risata.
Ma altri invece sono tristi e profondi e quasi mi spunta la lacrimuccia.




"Stato d'animo" dopo la lettura?
Sono rimasta un po' perplessa. Soprattutto la fine mi ha lasciato un po' interdetta. Insomma, James, prima fai la testa dura e dici di non voler andare all'università e poi di punto in bianco mi dici che alla fine ci sei andato. Oh! 
E poi, qual è il vero significato di questo romanzo di formazione? 
Credo proprio che questo sia il succo:


“ A volte le brutte esperienze aiutano, servono a chiarire che cosa dobbiamo fare davvero …le persone che fanno solo belle esperienze non sono molto interessanti .Possono essere appagate, e magari a modo loro anche felici, ma non sono molto profonde . Ora la tua ti può sembrare una sciagura che ti complica la vita, ma sai …godersi i momenti felici è facile . Non che la felicità sia necessariamente semplice…
Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti . Devi considerarli un dono, un dono crudele, ma pur sempre un dono.” 



Insomma, James non è felice, è disadattato e ormai ha capito il vero significato della parola, che lo fa stare male. Deve andare dallo strizzacervelli. Combina qualche guaio. In più perde una persona cara, la più cara per lui.
Ma la vita va avanti e anche lui, alla fine. Non si è lasciato abbattere. Anzi, si è lasciato abbattere, ma si è rialzato. E' così che funziona.


Grazie allo scrittore, Peter Cameron, perché questo è uno di quei libri che un po' ti cambiano, ti fanno sentire diversa. Quando lo chiudi ti senti triste e felice allo stesso tempo.
Perché io, a questo libro, mi ci sono proprio affezionata. Così come mi sono affezionata a James e a tutti quei bei personaggi che mi hanno accompagnata in questo piccolo viaggio a New York.


...Magari vado a vedere il film, tanto è appena uscito. Speriamo bene, non voglio rimanere delusa perché ho adorato il romanzo. Ugh.


Dai, vi posto qualche citazione :)


"Sii forte, sii paziente; un giorno questo dolore ti sarà utile." è il motto della scuola di vela dove avevano mandato James a dodici anni.


"Ho solo diciotto anni. Come faccio a sapere cosa vorrò nella vita? Come faccio a sapere cosa mi servirà?"


"Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto."


"Le persone,almeno per quel che ho visto fino adesso, non si dicono granchè di interessante. Parlano delle loro vite, e loro vite non sono interessanti. Quindi mi secco. Secondo me bisognerebbe parlare solo se si ha da dire qualcosa di interessante o di necessario."


”E’ vero cosa?” ha chiesto. “Che sono disturbato”. Pensavo al significato di questa parola, e che cosa volesse dire veramente, come quando si disturba la quiete o la televisione è disturbata. O quando ci si sente disturbati da un libro o da un film, o dalla foresta vergine che brucia…O dalla guerra in Iraq.”


Aiuto, che romanzo che ho fatto! Vi faccio passare la voglia di leggere D:
Ultima cosa: Beccatevi Love is requited, di Elisa, colonna sonora del film tratto da questo libro. Carinissima :)



See Ya!